Restitutori e raddrizzatori
In fotogrammetria esistono sostanzialmente due strumenti diversi che
permettono di estrarre informazioni
metriche dalle immagini, il restitutore ed il raddrizzatore.
1. Il restitutore
Permette di determinare la posizione nello spazio di qualsiasi punto
visibile in almeno due foto.
Il principio su cui si basa è la collinearità delle rette proietrici.
Per capire geometricamente il funzionamento
si immagini di seguire il percorso che un raggio ottico segue da un ipotetico
punto P posto sull'oggetto del rilievo
al punto P' sulla lastra (o sensore)della fotocamera. Lo stesso punto P
sarà associato ad un secondo raggio ottico
che impressionerà un secondo punto P'' quando viene eseguita una seconda
presa (seconda foto). Con il restitutore l'operatore
esegue per primo gli orientamenti, operazioni che permettono di ricostruire
la posizione relativa ed assoluta delle
due immagini, e passa poi alla restituzione degli oggetti, ossia alla
ricostruzione della posizione spaziale
dei punti riconoscendo punti analoghi (omologhi) nelle due (o più) immagini.
In tal modo unendo i punti P' con il centro di proiezione
CP' e il punto P'' con CP'' è possibile determinare le due rette che per
intersezione nello spazio individuano
il punto P.
2. Il raddrizzatore
Permette di trasformare un propettiva generica in una prospettiva centrale,
facendo in modo che la lastra risulti ortogonale
ad uno degli assi della prospettiva. Se l'oggetto fotografato è planare,
la prospettiva centrale coincide con la proiezione
ortogonale e pertanto si posso estrarre misure direttamente dalla foto
raddrizzata. Il processo può essere immaginato facilmente
pensando di proiettare con un proiettore per diapositive una foto prospettica
di un edificio su un supporto piano.
Inclinando opportunamente il proiettore è possibile fare in modo che le
rette che erano parallele nella realtà
tornino ad esserlo anche nella proiezione. E' evidende che tale operazione
non elimina eventuali aggetti dall'immagine.