La distorsione radiale - TriDmetriX
La fotogrammetria utilizza per descrivere la fotocamera un modello
chiamato pin-hole, il quale prevede che
tutti i raggi ottici passino per un punto di dimensioni infinitesime.
All'atto pratico per piccole imperfezioni
nelle lenti e del loro allineamento, questo non corrisponde alla
verità, ma il modello pin-hole risulta comunque
così efficiente nella semplificazione della geometria proiettiva, che
viene comunque accettato ed usato. Questa
difformità produce una deformazione dell'immagine che si manifesta
soprattutto ai bordi dell'immagine e con obiettivi
grandangolari. Questa deformazione è legata all'obiettivo e può essere
scomposta in due componenti, una radiale ed una tangenziale.
In altre parole una componente varia allontanandosi dal centro (o meglio
dal punto di principale simmetria PPS) e l'altra
in modo perpendicolare alla prima. Quantitativamente la deformazione
tangenziale è trascurabile rispetto alla deformazione
radiale e pertanto viene di norma ignorata.
La quasi totalità della deformazione è di natura radiale e questo spiega
perchè ai bordi dell'immagine l'effetto è più
evidente. Opportune funzioni sono in grado di descrivere la distorsione
radiale, che può deformare l'immagine a "barilotto"
o a "cuscino", e di conseguenza correggerla. Internazionalmente viene
stabilito uno standard per la
struttura matematica della funzione.
dr=A1*r(r2-R02) + A2*r(r4-R04) ISP REGULATION
Acquistado una fotocamera metrica viene fornito un certificato camera
che riporta la
descrizione della distorsione secondo tale standard. Lavorando invece
con fotocamere amatoriali è necessario stimare
tale distorsione con opportuni algoritmi, incrementando notevolmente la precisione di rilievo.